INCOSCIENTE CHE NON
RESPIRA: praticare la RESPIRAZIONE ARTIFICIALE.
Apparato respiratorio
ANATOMIA: bocca-naso, faringe, trachea, bronchi, bronchioli,
alveoli polmonari. I polmoni sono avvolti dalla pleure,
appoggiano sul diaframma; sono contenuti nella gabbia toracica
formata da coste e muscoli intercostali.
FUNZIONI: l'aria arriva agli alveoli polmonari ricca di
ossigeno. A livello delle pareti alveolari il sangue dei
capillari si lega all'ossigeno e cede l'anidride carbonica
raccolta nei tessuti (funzione dell'emoglobina contenuta nei
globuli rossi).
Inspirazione: assunzione di aria nei polmoni.
Espirazione: espulsione dell'aria (ricca di anidride carbonica)
all'esterno.
Atti respiratori: sono circa 12/16 al minuto.
ASFISSIA - E' la mancanza d'aria nell'organismo.
Primo Soccorso: Eliminare la causa dell'asfissia e, se la
respirazione spontanea non riprende, praticare la respirazione
artificiale.
Casi in cui non si respira
1. Quando un corpo estraneo entra nelle vie respiratorie.
Primo Soccorso: mettere l'infortunato a testa in giù e dare
colpetti sulla schiena.
Oppure: porsi dietro l'infortunato, circondarlo con le braccia;
con le mani riunite a pugno sul diaframma dare un colpo secco ed
elastico.
2. Quando la respirazione viene impedita da stoffa, sacchetti di
plastica, cuscino, ecc.
Primo Soccorso: togliere immediatamente il corpo estraneo e
controllare che la respirazione riprenda spontaneamente.
3. Terra, neve.
Primo Soccorso: liberare le vie respiratorie da terra, neve;
liberare il torace.
4. Acqua (annegamento).
Primo Soccorso: sdraiare in posizione prona, praticare il metodo
Nielsen, poi respirazione bocca-bocca. Nel frattempo asciugare
massaggiare, coprire, portare sempre in ospedale.
5. L'aria che si respira non contiene abbastanza ossigeno
(attenzione alle cassapanche, bauli, frigoriferi dove i bambini
possono chiudersi).
Primo Soccorso: respirazione artificiale e portare in ospedale.
6. L'aria che arriva ai polmoni contiene prodotti tossici (per
esempio gas di uso domestico, di fognatura, di vino fermentato,
ecc.). Spesso infiammabili oltre che velenosi.
Primo Soccorso: non accendere la luce, dare aria, chiudere la
sorgente di gas, trasportare l'infortunato fuori dall'ambiente
prima di praticare la respirazione artificiale2
7. Avvelenamento da barbiturici (si ha la paralisi dei centri
respiratori dei bulbo).
Primo Soccorso: se l'infortunato è sveglio far vomitare, dare
acqua e bicarbonato, dare caffè e far camminare. Se
l'infortunato è incosciente, portare immediatamente in ospedale.
8. Folgorazione.
Primo Soccorso: togliere la corrente. Se non è possibile,
avvicinarsi al folgorato e toccarlo esclusivamente con un
bastone di legno, manico di scopa, una tavola sempre di legno.
Mai e poi mai trascurare questa precauzione. Poi praticare la
respirazione artificiale, se necessario. Nel caso di un
folgorato da alta tensione non avvicinarsi all'infortunato oltre
i 20 metri. Allarme e basta. |
NOTA BENE
RESPIRAZIONE
ARTIFICIALE
2 Fra i gas tossici si ricordi l'ossido di carbonio che
respirato si combina in maniera stabile e defintiva con
l'emoglobina del sangue, impedendole così di legarsi con
l'ossigeno.
E' pericolosissimo perchè senza odore.
Si libera dai braceri, da stufe a legna o a carbone con cattivo
tiraggio e si trova in grande quantità nei gas di scarico dei
motori; attenzione quindi agli ambienti chiusi, garage male
areati ecc.
Si trova anche, in percentuale minore, nel tipo di gas da città
ora meno usato (gas illuminante); diffidare quindi dei tubi
logori di vecchie cucine e degli scaldaacqua a gas senza
tiraggio.
Ora il gas illuminante è stato sostituito per lo più da propano
e da butano che non contengono ossido di carbonio, ma, sono
sempre infiammabili ed esplosivi.
Per l'asfissia da ossido di carbonio l'infortunato si presenta
non cianotico, ma roseo in viso.
Trasporto immediato in ospedale (è necessaria la trasfusione di
sangue).
Manovre preliminari
1. Slacciare tutto ciò che stringe (cravatta, cintura,
reggiseno, ecc.).
2. Togliere dalla bocca quello che ostruisce.
3. Mettere all'infortunato, sdraiato su un piano duro, una
coperta arrotolata sotto le spalle (questa manovra fa
arrovesciare all'indietro la testa e fa sì che la lingua non
impedisca il passaggio dell'aria).
4. Iniziare la respirazione artificiale.
Metodi per la respirazione artificiale
Metodo Nielsen - per l'annegato.
Metodi insufflatori - bocca-bocca, bocca-naso (con pazienti
molto piccoli).
NOTA: affinchè la respirazione artificiale possa avere effetto,
mantenere per tutta la durata della manovra la testa in
posizione iperestesa (arrovesciata ali'indietro). |